Chi siete? dove andate?… un fiorino! … ma vaffac…
(cit Troisi)
Chi siamo? dove andiamo? perché ci ostiniamo a voler capire? ma… sopratutto! perché dubitiamo?
Chi dubita, oggigiorno, è un chiaro “nemico” del bi-pensiero, delle narrazioni ufficiali, anche quando, e forse sopratutto, queste risultano smaccatamente false e, non di rado, ridicole.
Viviamo – panglossianamente,- nel migliore dei mondi possibili. Se non ci adattiamo la colpa è nostra. Siamo “malati”, forse, ma le nostre sinapsi si ostinano a turbinare nel creare voluttuosi collegamenti che allargano gli orizzonti. Spazi di libertà, di pensiero, di domande, di dubbi, nei quali ci ritroviamo soli, o perlomeno in pochi intimi: a raccontarci la delusione di un mondo che sembra regredire piuttosto che creare “progresso” umano e sociale.
Chi siamo allora? degli ostinati “bastian contrari”? degli incontentabili? dei capricciosi? degli ideologizzati?
Siamo quelli consapevoli di non sapere mai abbastanza per essere sicuri di dare una risposta certa e definitiva.
Chi ci può dare le risposte che cerchiamo? Tutti coloro i quali hanno argomenti intelligenti e ponderati… ovvero chi ci piace ascoltare e leggere.
Il Dubbio ci guida, ci perseguita, ma non rinunciamo ad esso perché è parte integrante del nostre essere ricercatori di barlumi di luce, di verità, di complicità nella conoscenza.
Chi ci vuole insegnare dall’alto di qualche pulpito, chi ci vuole indottrinare, chi ci vuole piegare, ricattare, ammorbare, con argomenti fasulli, deboli, retorici… ci fa sorridere, ma genera anche qualche sonora risata con le quali seppelliamo costoro.
Ecco allora i fili conduttori di questo irriverente sito, figlio di quel Tgvallesusa che, superati i 10 anni di attività, è stato meritoriamente posto in pensione. Ma gli argomenti, i temi, la ribellione, il desiderio di verità, che lo hanno animato, perseguono qui, e trovano nuova vita, luce e prospettiva.
Due sono le linee guida del sito, esplicitate in questi aforismi:
“Dubito ergo cogito… cogito ergo sum” (attribuita a Cartesio), perché si esiste come esseri pensanti, ma si è esseri pensanti solamente se si ha la capacità di dubitare.
“Ci sedemmo dalla parte del torto, perché gli altri posti erano occupati” (B. Brecht), perché diffidiamo dei posti affollati dalle maggioranze ossequiose e compiacenti del pensiero unico, acritico, preconcetto.
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