Nucleare. Che cosa è l’energia? Esiste l’energia pulita? Ha senso parlare di fonti rinnovabili? E ancora: esiste un nucleare pulito (verde)?
di Davide Amerio per Tgvallesusa (12.03.23)
Angelo Tartaglia, ingegnere nucleare e fisico, già professore di Fisica presso il Politecnico di Torino, accompagna il lettore dentro il mondo della Fisica e dell’Energia, fornendogli alcune conoscenze fondamentali, condensate in una forma semplice e comprensibile ai più, per evitare di essere intrappolati nei racconti fantasiosi (che potremmo chiamare Fake news) della politica, dell’informazione, e dell’industria.
Dalla notte dei tempi, spiega il professore, l’umanità insegue alcuni sogni, alcune mitologie, che attraversano la storia: si tratti dell’eterna giovinezza fornita da una qualche fonte miracolosa nascosta in luoghi inaccessibili, o del moto perpetuo che dovrebbe garantire energia pulita e gratuita in eterno; certe illusioni trovano ancora riscontro nei tempi contemporanei.
In Fisica i due principi fondamentali della termodinamica la fanno da padrone, contro avventure, illusioni e promesse, che circolano nel senso comune e in buona parte della narrazione pubblica. Questi principi sanciscono una verità che non può essere elusa, se non a parole, da politici, parlamenti, associazioni imprenditoriali o sindacali, e mercati finanziari.
Spiegato in un linguaggio semplice:
immaginiamo di avere una macchina (o un’intera fabbrica) costruita per produrre qualcosa. Per arrivare al prodotto finale la macchina dovrà fare del ‘lavoro’ e tale lavoro sarà garantito da un flusso di energia che entra nella macchina dall’esterno. Ebbene, che piaccia o no, è impossibile convertire in lavoro utile tutta l’energia che la macchina assorbe: resterà sempre una quota di energia che verrà espulsa all’esterno, dando luogo a una qualche forma di impatto.
Lo ‘scarto energetico’ è inevitabile. La realtà lo dimostra chiaramente: i sistemi che producono energia, sia essa elettrica o cinetica o altro, utilizzano, al massimo dell’efficienza, il 33% dell’energia potenziale del combustibile che alimenta il sistema. Il resto viene trasformato in calore, vapori, residui più o meno inquinanti. Il caso più famigliare è proprio quello dell’automobile a combustione: solamente il 33% dell’energia prodotta dal carburante, si trasforma in movimento. Il resto è calore da dissipare, oppure disperso, prodotto in conseguenza dell’attrito dei sistemi meccanici.
Questo accade con qualunque sistema: nucleare compreso. Come ha specificato, con una felice battuta lo stesso Tartaglia:
la caratteristica principale del nucleare di quarta generazione (pulito e verde) è quella di non esistere!.
Da questi assunti, il libro illustra le mitologie, le Fake News, e i luoghi comuni, di cui sono infarcite le narrazioni sul nucleare, scandagliando, sempre con un linguaggio semplice, undici questioni che riguardano l’utilizzo dell’energia nucleare (senza trascurare la questione della ‘fusione’):
– Il nucleare è davvero pulito?
– Problemi di sicurezza e rischi sul trasporto dell’energia nucleare
– La possibilità di incidenti anche nei generatori di ultima generazione
– Come il problema delle ‘scorie’ non si risolve, ma solo accantonare in capo alle generazioni future
– Come il problema delle scorie non dipende dalla loro quantità
– Come la ‘fusione nucleare’ non elimina i problemi per la sicurezza e ambientali
– Non sono i ‘piccoli reattori’ diffusi, per la produzione di idrogeno, a poter risolvere il problema energetico
– Rapporto tra il nucleare e le fonti rinnovabili: possono essere complementari?
– Davvero non ci sono alternative al nucleare oltre al carbone e al petrolio?
– Perché ha senso opporsi al nucleare in un paese anche se i vicini lo possiedono
– Il rischio e le inevitabili implicazioni militari dell’uso civile del nucleare
Attraverso queste questioni, Tartaglia fornisce un quadro generale sulle implicazioni dell’uso dell’energia nucleare e delle possibili alternative. Non di meno l’autore sottolinea una questione fondamentale sempre trascurata nel dibattito pubblico. Questa ‘sete’ infinita di energia che è rivolta al soddisfare il “tutto e subito” della nostra società. Una necessità trasformata in un dogma ideologico, che conduce questa insaziabile avidità di avere ‘tutto e subito’ in una legge di natura, al pari della gravitazione universale o dell’elettromagnetismo.
La mitologia dell’energia ‘pulita’, senza scorie, senza conseguenze ambientali, è alimentata da questo modello di società che vuole produrre senza porsi dei limiti, e perde la propria razionalità nella divinizzazione del mercato, identificando il benessere collettivo con la crescita infinita dell’economia. Ma questo assioma è falso: le leggi della Fisica impongono dei limiti che non si possono superare. L’utilizzo di qualsiasi fonte di energia implica un effetto collaterale.
La questione ambientale, del surriscaldamento climatico, della sovrapproduzione di CO2, dei gas serra, è strettamente connessa a questi limiti. Ma la soluzione non sarà nelle attuali teorie ‘green’ con le quali lo stesso sistema economico produttivo, autore di quei disastri, tenta di eludere quei limiti che le Leggi della Fisica impongono.
Non resta che leggere questo breve saggio di Angelo Tartaglia, pubblicato per i tipi di “edizioni Gruppo Abele”, – 12 euro, per essere cittadini più consapevoli e coscienti rispetto alle facili narrazioni politiche che ci vengono proposte su questioni così delicate e complesse.