
Le notizie flash dal mondo con il dubbio: aggiornamento 27 Febbraio 2025
di Redazione
Nuove regole UE: deregolamentazione e stop al Green Deal (ma senza ammetterlo)
[Lindipendente.online] Dopo le proteste dei lavoratori di tutta Europa a Bruxelles contro le politiche industriali europee e le precedenti manifestazioni degli agricoltori che hanno scosso l’Europa lo scorso anno, la Commissione europea ha presentato ieri le nuove regole industriali per rilanciare la competitività dell’economia del Vecchio continente, pesantemente gravata da una serie di obblighi burocratici e dall’alto costo dell’energia. Nello specifico, le istituzioni comunitarie hanno presentato il cosiddetto “Pacchetto Omnibus” e il correlato Clean Industrial Deal, che alcuni funzionari europei avevano annunciato agli inizi di febbraio durante la manifestazione a Bruxelles dei lavoratori, presentandolo come un nuovo patto sociale.
Oligarchi USA senza freni: Bezos impone al Washington Post di sostenere il liberismo
[Lindipendente.online] Da oggi in poi, il Washington Post pubblicherà quotidianamente editoriali per difendere e sostenere il libero mercato. A deciderlo è stato lo stesso Jeff Bezos, fondatore di Amazon e proprietario del quotidiano statunitense dal 2013. Parte del «successo» degli Stati Uniti, si legge in una nota diffusa ieri, 26 febbraio, dallo stesso Bezos, sta nella sua «libertà nel campo economico»: per tale motivo, le politiche liberiste vanno difese. In risposta alla scelta della proprietà, l’editorialista capo, David Shipley, ha rassegnato le sue dimissioni
Romania: arrestato il candidato anti-Nato Calin Georgescu, era il favorito alle elezioni
[Lindipendente.online] La polizia romena ha fermato e portato presso la procura generale Calin Georgescu, candidato indipendente alle elezioni presidenziali. Il fermo è avvenuto oggi, mercoledì 26 febbraio, mentre Georgescu si trovava in auto per andare a presentare la sua nuova candidatura alla presidenza. Dopo essere stato prelevato, Georgescu è stato interrogato e ora si trova sotto controllo giudiziario, con il divieto di lasciare il Paese. Un comunicato stampa della polizia romena riporta che il politico, assieme ad altre 26 persone, è al centro di un procedimento penale «che indaga sui reati di iniziativa o creazione di un’organizzazione a carattere fascista, razzista o xenofobo» e di sovvertimento dell’ordine costituzionale.
Le condizioni dei 640 prigionieri palestinesi liberati da Israele: “Estremo deperimento, arti amputati, segni di torture e percosse, scabbia”
[Il Giornale d’Italia] I 640 prigionieri palestinesi liberati da Israele in cambio di quattro ostaggi morti da parte di Hamas sono stati trovati in condizioni di “estremo deperimento, con arti amputati, segni di torture e percosse in particolare sul torace”. Presentano inoltre diverse malattie alla pelle e in tanti hanno la scabbia.
Gaza canale “Suez bis”, il piano “Ben Gurion” di Trump e Netanyahu per avere il controllo commerciale delle merci via nave dall’Asia all’Europa
[Il Giornale d’Italia] Per la realizzazione pronto il piano del 2017 dell’Institute for Zionist Strategies, che darebbe modo a Israele di appropriarsi anche del giacimento di gas “Gaza Marine” e di costruire nella Striscia la “zona residenziale” proposta da Trump, come anticipato dal Giornale d’Italia. Realizzare a Gaza un nuovo canale di Suez, un “Suez bis“, denominato canale “Ben Gurion“, dal nome del fondatore di Israele; è questo il piano che probabilmente hanno in mente Donald Trump e Benjamin Netanyahu per la Striscia di Gaza.
Le nuove squame del Drago
[comedonchisciotte.org] Tutti voi avrete preso atto della nuova mutazione genetica di Mario Draghi. C’è da trasecolare nel rimarcare come sia passato velocemente dallo Zenit al Nadir. L’occasione gliela ha fornita D.J.Vance nel suo discorso sull’Europa, discorso riportato integralmente su molti siti. E’ stata per Draghi, una vera e propria folgorazione sulla Via di Monaco.
Sembrano lontani i tempi (non più di tre anni fa) quando in veste di Presidente del Consiglio, a proposito della guerra in Ucraina disse che lo stop alle forniture russe “non è oggetto di discussione”. “Se ci propongono l’embargo sul gas e se l’Unione europea è uniforme su questo, noi saremo ben contenti di seguire”. Poi venne la sua storica frase: “Ci chiediamo se il prezzo del gas possa essere scambiato con la pace. Di fronte a queste due cose, cosa preferiamo: la pace oppure star tranquilli con l’aria condizionata accesa tutta l’estate?”.
L’Europa suonata
[lafionda.org] Puntuale come un orologio svizzero è arrivato l’ordine di scuderia e sulla stampa, nazionale e locale, è iniziata la difesa d’ufficio di un intero blocco di potere a mio avviso ormai spacciato. Quotidiani locali che si definiscono indipendenti pubblicano da giorni contributi imbarazzanti che confermano proprio la disperazione di questi momenti e il rilancio ulteriore di pura narrazione, la negazione sistematica della realtà e l’invenzione di ogni tipo di folle analisi per nascondere il proprio fallimento.
La guerra in Ucraina, il futuro della Nato e il ruolo dei Paesi europei
[lafionda.org] I governi europei che vogliono continuare la guerra in Ucraina, invece di lagnarsi perché il presidente americano Donald Trump si sta accordando direttamente con il despota russo Vladimir Putin sulla fine del conflitto, dovrebbero tentare di inserirsi nel processo di pace che si sta svolgendo in loro (anche colpevole) assenza. I principali paesi europei – Francia, Germania, Italia e Spagna – si lamentano che Trump e Putin abbiano avviato una nuova Yalta per il controllo dell’Europa senza di loro e senza l’Ucraina: ma dovrebbero riconoscere non solo che la guerra in Ucraina – come era del tutto prevedibile – è definitivamente persa e che non c’è nessuna possibilità di continuarla (come stupidamente vorrebbero), ma anche che ormai la Nato dell’”amico americano” non esiste più.
Trump non è un cialtrone da circo
[volerelaluna.it] È un terribile errore liquidare Trump come uno sbruffone psicopatico. Il suo lavoro – ahinoi! – lo sta portando avanti. Non per “fare grande l’America” – questo è quello che vuol far credere ai suoi fan – ma, a suo modo, per salvarla. The Trump sa di essersi impadronito di un impero fragile, “dai piedi d’argilla”, zavorrato da «40 mila miliardi di dollari di debito – poco meno di metà del Pil del mondo, presenti nei portafogli di privati, fondi, banche e banche centrali del pianeta» (vedi Federico Fubini sul Corriere della sera del 17 febbraio) e fa quello che pensa debba fare ogni nazione in un mondo iper competitivo regolato dalla logica ferrea del capitalismo: aumentare la capacità produttiva interna per migliorare la bilancia commerciale, tenere alto il valore della moneta per drenare investimenti dall’estero, colonizzare quanto più possibile altri territori per avere accesso a materie prime a basso costo e per garantirsi mercati di sbocco delle merci marchiate Usa, mantenere la supremazia militare (ma senza sprecarla in conflitti “non strategici” come quello ucraino), mantenere alto il morale del proprio popolo in vista dei salassi che gli saranno imposti (smantellamento del welfare, inflazione, tasse al consumo). Poco altro.